benvenuti

Glitter text generator

venerdì 29 gennaio 2010

4) “Donare Amore per un sorriso”

Il regalo più grande che ho ricevuto è stato un: SORRISO

Il sorriso di quella donna apparentemente fredda, cattiva e distaccata.


Pian piano mi ha fatto entrare nella sua casa, nella sua vita e nei suoi ricordi. Una donna che ha avuto una vita tormentata fin da piccola. All’età di 9 anni abbandona gli studi ed esce di casa per lavorare. Lei dice sempre di aver vissuto in tre mondi diversi. I primi due condizionati dall’aver vissuto entrambe le guerre e anche se all’epoca era solo una bambina ricorda bene il dolore, la sofferenza, la paura, la fame di quegli anni. Il terzo mondo è quello attuale, per lei che una donna di principio, una donna con una grande forza d’animo e che nutre un forte rispetto sia per se stessa che per gli altri si trova a vivere in un mondo senza valore e senza pudore. Spesso mi è capitato di percepire nei suoi racconti tormentati la sofferenza per un grande amore, sembra quasi di riuscire ad intravedere quel cuore che a distanza di anni sanguina ancora. All’epoca la vita era diversa, la vita di coppia nasceva su basi diversi. Si scambiavano soli pochi baci di nascosto. Un tradimento, una gravidanza ha impedito il matrimonio tanto sognato ancora oggi da questa arzilla 93 enne. Il forte amore ed il grande rispetto per la famiglia e per i valori importanti della vita l’hanno resa una donna speciale. Una donna che con dolore accetta la morte dei genitori, del fratello tanto affezionata. Una donna che ha vissuto la sua vita con pane, lavoro e amarezza. Vive da sola e soffre maledettamente la solitudine anche se è sempre circondata da amiche che le vogliono bene. Ma non è solo questo! A testa alta ha sempre lavorato, con dignità dice di “aver fatto tutta l’arte del mondo tranne a ‘ zoccola e a marjola”, ama mangiare bene e vestire bene. Non rinuncia al mezzo bicchiere di vino e al vestito in pura seta. Anche se non sa leggere e non sa scrivere ragiona da far invidia anche alla persona più istruita. Vorrebbe tanto far tornare indietro il tempo di dieci quindici anni perché ha ancora tante cose da fare e la paura di morire l’incupisce e la porta a chiudersi a riccio.

Qualche giorno fa ho letto il testo di una canzone “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni, e mai nessuna poesia così naturale e reale è più appropriata, la realtà dura e concreta ti viene sbattuta in faccia in una semplicità unica nel suo genere.

“ Milano mia portami via
fa tanto freddo e schifo e non ne posso più
facciamo un cambio prenditi pure quel po' di soldi
quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento
i miei vent'anni ed una ragazza che tu sai
Milano scusa stavo scherzando
luci a San Siro non ne accenderanno più “

Forse sono troppo giovane per comprendere fino in fondo il significato di questa canzone, io che amo la vita e che canto la voglia di libertà. Io che sogno l’amore delle favole, io che vivo e mi godo i miei vent’anni pieni di dubbi, paure e perplessità, pieni di tanta insicurezza sia per il presente che per il prossimo futuro. Un futuro che non ha sicurezze che non offre garanzie soprattutto se si vive in un piccolo contesto come quello della costiera sorrentina.
La Costiera tanto acclamata e decantata in tutto il mondo, ricca di colori e sempre riscaldata dai raggi del suo splendido sole. Un paradiso terrestre nato tra mari e monti, ricco di profumi, colori, note musicali, storia e tradizioni. Un luogo da cui è difficile allontanarsi soprattutto per chi vi è nato.

Nessun commento:

Posta un commento



365 362 337