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venerdì 29 gennaio 2010

2) Scegli il cuore e dona Amore

Giugno 2008 – una classica sera estiva, i grilli cantavano nell’immenso giardino che circonda la mia piccola casa, in lontananza l’abbaiare dei cani rompevano la monotonia di quei minuti che trascorrevano come un fiume in piena ed io seduta sul dondolo nel mio giardino mi lasciavo cullare dalla leggera brezza che concilia le sere estive. La mia mente era invasa da numerosi pensieri contrastanti tra di loro. Dovevo decidere cosa fare della mia vita. Una frase apparentemente già fatta e troppo grande per una ragazza di soli 22 anni. Nella mia vita ho sempre fatto scelte dettate dal cuore di cui fortunatamente non mi sono mai pentita.
Da circa 3 anni ho adottato, contro i mille dubbi e perplessità dei miei genitori un bambino. Per caso ho conosciuto l’Istituto M.A.M. facente parte dell’Istituto ponteficio per le missioni estere. Dopo due minuti mi sono subito messa in contatto con la Sede M.A.M di Napoli per avviare le pratiche per l’adozione. Nei giorni a seguire la mia curiosità mi portava tutte le sera su quel vecchio Atlante geografico di mia mamma, con le pagine sbiadite e quell’odore di vecchio. Sognavo ad occhi aperti come potesse essere lo scricciolo che stava per entrare nella mia vita. Pensavo alle mille difficoltà che ogni giorno sono costretti a vivere i bambini nel mondo. Senza cibo ne cure mediche, bambini che per sopravvivere sono abituati fin da piccoli a combattere e spesso crescono senza sapere cosa vuol dire amare, senza aver mai avuto un abbraccio ma che hanno sempre stampato sui loro piccoli visi un sorriso, quasi a volerti sfidare. Un sorriso ed una voglia di vivere e crescere che in loro è talmente naturale che ti fa sentire un essere inferiore.
Quando mi è stato recapitato a casa la busta chiusa con le foto ed i dati anagrafici del bambino che avevo adottato subito mi sono collegata su Internet ed ho iniziato a fare ricerche per informarmi sulle cose più semplici che potessi conoscere, dal posto in cui si trova il suo villaggio alle condizioni climatiche, dalla religione alle condizioni igienico-sanitarie. Mekala A. è un ometto di 7 anni con una pelle color caffè e con due grandi occhi neri che esprimono tanta voglia di vivere e allo stesso tempo tanta sofferenza e dolore. Ho cercato fin da subito di mettermi in contatto con il prete che cura la missione in India per avere maggiori informazioni sulla sua vita. Dopo qualche mese di attesa e innumerevoli sollecitazioni ho scoperto che Mekala ha la sfortuna di avere entrambi i genitori lebbrosi e che fortunatamente,però, gli stessi sono sottoposti a cure mediche. Padre Luigi P. mi ha messo a conoscenza che nel loro villaggio è nato da qualche anno un Centro per la cura dei lebbrosi. Ad oggi questa malattia non è più incurabile come alcuni anni fa, la medicina ha fatto passi da gigante anche in un villaggio sottosviluppato come quello in cui vive il mio piccolo Mekala.
L’adozione a distanza è un piccolo gesto che ti riempie il cuore di gioia, con soli 7.00€ si regala ad un bambino la possibilità di crescere con un buon livello di istruzione, di garantirgli cure mediche e cibo per sopravvivere.
Da sempre il motto della mia vita è stato : ” aiutare il prossimo e chi veramente ne ha bisogno ti aiuta a vivere meglio e a far vivere meglio.”
Proprio questo mi ha dato l’input per inviare la domanda di partecipazione al Concorso per il Servizio Civile Nazionale. Inizialmente è nato per gioco. Inoltrai la domanda senza neanche aver letto il progetto. Il giorno della selezione, faceva un caldo bestiale, eravamo in tanti. Mi guardavo intorno e sui volti di tutti i ragazzi c’era tanta preoccupazione. Ero seduta in prima fila, davanti a me la commissione. Mi giro per chiedere informazioni e vedo una marea di folla, i loro sguardi preoccupati persi negli appunti che avevano scaricato da Internet ed io che non avevo letto neanche il progetto fui la seconda ad essere esaminata. Senza perdermi d’animo risposi con fermezza e sfrontatezza alle poche domande che mi furono poste … fortunatamente non riguardavano il progetto ma solo il motto del Servizio Civile a cui dovevo esprimere solo il mio pensiero, non tanto differente a quello che è il motto della mia vita.



“ Ognuno stà solo sul cuore della terra
Trafitto da un raggio di sole
Ed è Subito Sera”

S.Quasimodo


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